la mia professione

Sono un Infermiere Professionale.

Mi sono accostato a questa professione quasi per caso, per ripiego. E ne sono rimasto catturato. E’ una professione affascinante ed il nursing una materia sia scientifica ed umanistica. L’infermiere non è solo colui che somministra medicine, ma qualcosa di più nobile. E’ colui che si avvicina ad un paziente e deve capirne i bisogni, le necessità, al di là di ciò che il paziente confida. L’infermiere è la figura sanitaria che trascorre più tempo insieme al paziente e deve cogliere tutti quei segnali fisiologici e patologici che possono essere la spia che qualcosa non va, quindi parlarne con l’équipe medica. L’infermiere è l’anello di collegamento tra Il paziente ed il medico, in quanto è colui che attua praticamente al paziente tutte le disposizioni dei medici, ma è anche il punto di riferimento di quei pazienti che non sempre riescono a parlare apertamente con i medici ed usano l’infermiere come ambasciatore. L’infermiere è spesso un confidente e, anticipando qualsiasi legge sulla privacy, è sempre stato tenuto al mantenimento del segreto professionale. L’infermiere deve essere anche un buon psicologo, materia prevista dal nostro corso di studi, e tenere un comportamento asimmetrico con i pazienti che hanno subito un intervento chirurgico, quindi spronarli quando sono troppo timorosi ed invitarli alla prudenza, invece, quando ostentano troppa sicurezza e si credono super uomini dalla guarigione accelerata. L’infermiere deve, inoltre, essere costantemente aggiornato. Seguire corsi di aggiornamento sia sulle nuove metodologie che sul nuovo strumentario sempre più tecnologico ed informatizzato, quanto agli aspetti legislativi, sempre in evoluzione. Se anche il nostro stipendio si aggiornasse con la stessa velocità, non sarebbe male!

 







LA MIA STORIA PROFESSIONALE


Dopo il diploma di Infermiere professionale, nell’estate 1996, ho trascorso diversi mesi a Salerno presso l’Humanitas, un’associazione di volontariato. E’ stata un importante palestra dove ho potuto constatare che mettere in pratica le teorie appena acquisite, non sempre è facile. Mi sono occupato di emergenza in un periodo in cui il 118 era ancora un lontano progetto sui tavoli dei burocrati. Avevamo postazioni fisse sull’autostrada Salerno - Reggio Calabria, un tratto sempre a rischio durante la stagione estiva. Postazioni lungo le coste più turistiche della costiera salernitana. Assistenza durante i concerti che si tenevano a Salerno e a Cava de’ Tirreni. Ma mi sono occupato anche di trasporti di infermi, dializzati e anche di un boss della camorra quando doveva spostarsi dall’infermeria del carcere al tribunale dove si teneva il processo. Per un giovane Gianni ancora un pò chiuso nella sua idea di mondo tranquillo, era alquanto stupefacente ascoltare il suo assistito che con tranquillità descriveva le modalità con cui uccideva e nascondeva le sue vittime. Inevitabilmente pensavo al ritorno verso il carcere, chiuso con lui nel retro dell’ambulanza. Ma consapevole della consistente scorta che ci seguiva.

Nel dicembre del 1996 sono stato contattato dalla Casa di cura “S. Camillo” di Taranto, dove sono tutt’ora assunto. Ho iniziato a lavorarvi il 2 gennaio 1997 ed è stata, escludendo il tirocinio presso l’ospedale di Matera, la mia prima esperienza lavorativa in corsia. Il reparto mi piaceva - Chirurgia e Sala Operatoria - e i miei colleghi sono stati straordinari a farmi sentire subito a mio agio.

Nel 2002 è iniziata la mia esperienza di lavoro presso i Presidi Sanitari Turistici, lungo le coste tarantine durante i mesi estivi. E’ stata un esperienza che mi ha dato veramente tanto in termini di esperienza. Ci vuole una certa predisposizione per lavorare nelle ambulanze, ed io ho sempre avuto una certa predilezione per il settore soccorso.

Tra il novembre del 2004 e giugno 2005 ho lavorato presso la postazione del 118 di Torricella, sempre in provincia di Taranto.

Da dicembre 2006 a novembre 2007 ho lavorato presso l’infermeria della raffineria ENI di Taranto.

Aggiungere questi lavori extra al lavoro che normalmente svolgevo presso la Casa Di Cura ha richiesto un grosso sforzo e non pochi sacrifici. Ma l’esperienza di cui mi hanno arricchito ne è valsa senz’altro la pena.

Durante questi anni ho frequentato diversi corsi di specializzazione: BLS, BLS-D, BTC, TRIAGE, ANTINCENDIO, INTUBAZIONE ecc.

La mia è una professione strana. Puoi ritrovarti all’improvviso a salvare la vita ad un essere umano. Dopo poche ore ti capita di dover cambiare il pannolone di un altro uomo. Ma la si ama anche per questo.

IN COPERTINA

Il numero 1/2009 della rivista trimestrale degli infermieri che mi ritrae in copertina.

Il fotomontaggio è il mio, l’impaginazione a cura dell’editore.

LA VITA E’ MERAVIGLIOSA


Una mattina mi sono lamentato perkè internet, a casa mia, non è veloce quanto potrebbe.
Poi mi sono lamentato perkè il mio PDA è lento perkè gestito da Windows Mobile.
E mi sono lamentato perkè l'agenzia ke deve procurarmi il visto per Cuba ancora non si era fatta sentire.
Quando alle h13.00 ho iniziato il mio turno pomeridiano, la prima cosa ke ho fatto è stato medicare l'ano artificiale di un paziente di 77 anni.
Questo ex campione di nuoto si guardava rassegnato il suo intestino rabboccato al suo fianco sinistro.
Poi si è alzato con le sue gambe ed è andato a farsi la barba.
Accorgendosi ke lo guardavo con apprensione mi ha detto: "NON PREOCCUPARTI, STO BENE."
Mi sono venuti gli okki lucidi e mi sono vergognato per le lamentele di quella mattina.
La vita è meravigliosa.


CURRICULUM VITAE

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