L’idea di un viaggio nei Caraibi è nata in una maniera alquanto singolare: leggendo una biografia di Ernesto Guevara De La Serna.

Ho iniziato ad appassionarmi ai luoghi descritti nel libro ed è cresciuto, prepotentemente, il desiderio di visitarli. Il perchè, tra le varie isole caraibiche, la scelta sia poi caduta su Cuba, è da ricercarsi nella situazione politica. L’isolamento di Cuba ha congelato l’isola ambientandola perennemente nella metà del 1900. Ciò l’ha resa molto pittoresca e unica. L’idea generale è che quando i fratelli Castro lasceranno del tutto il potere, molto presto Cuba cambierà. Non sta a noi sentenziare se questo sarà un bene o un male. Se è giusto continuare a preservarli dall’inquinamento e dal capitalismo o se è giusto dare ai cubani quella democrazia e quel progresso che ormai bramano. Fatto stà che l’isola non sarà più la stessa. Quindi volevo visitarla, viverla, immortalarla nella mia mente così com’è ora. Ho deciso di trascorrervi il mio 37° compleanno. Così dal 4 al 19 febbraio 2008 ho girato per Cuba da est a ovest, non fermandomi solo agli itinerari turistici  classici e scoprendo invece una Cuba più nascosta: le foreste tropicali, laghi enormi, cascate di acqua fredda in cui tuffarsi e lunghe passeggiate a cavallo per la rigogliosissima campagna dai mille colori. Il giorno che io ho lasciato Cuba, Fidel Castro ha lasciato il potere a favore di suo fratello Raul.  Politicamente ci sono sia cubani a favore dell’attuale governo che cubani anticastristi. Ma tutti sono romanticamente e orgogliosamente attaccati alla propria bellissima nazione, sfoggiando un patriottismo che noi italiani abbiamo perso da troppo tempo.

Cuba. O Patria o Muerte.

Cuba 2008